Esiste in diverse varietà di colore, viola, rosa, blu, bianco, il più comune e più conosciuto è quello azzurro/blu.

Il nome del Fiordaliso, Centaurea Cyanus, deriva, secondo l'etimologia, dalla parola greca "Kyanos" riferendosi alla prevalenza del colore blu/azzurro di questi fiori.
Secondo la leggenda, invece, il nome deriva dal Centauro Chirone che secondo alcuni lo scoprì per primo, mentre secondo altri il Centauro, ferito in battaglia, si curò con con il succo di questo fiore.
La seconda parte del nome, Cyanus, si dice derivi da un giovane innamorato della dea romana Flora che, trovandolo morto disteso su un campo di Fiordalisi, diede il nome del suo amato ai fiori.
Erba sacra presso diversi popoli antichi era anche chiamata Orlegonia dai Greci e Isiphilon dal Caldei.
A. Gentilini ne "Il volo dei Sette Ibis" scrive sul Fiordaliso:
"Sotto la sua descrizione fantasiosa, all'apparenza, si cela una grande verità alchimica, solo che si osservino, con molta attenzione, le analogie che entrano in gioco.
Il brano del "De Virtutibus Herbarum" dice infatti:
"Si enim adiungatur cum sanguine upupae foemellae, et ponatur cum oleo in lucerna, omnescircumstantes credent se esse Magos,
ita quod unis altero credet suum caput sit in terra et pedes in coelo"
ovvero:
"se viene aggiunto a sangue di upupa femmina, e si pone con olio nella lucerna, i circostanti si credono Magi, e così pure qualcuno crede di aver il capo in terra ed i piedi in cielo"
e termina dicendo:
"et hoc expertum est"
ovvero:
"ciò è stato fatto"
Si tengano presenti le analogie saturnine (upupa) e quelle solari (olio di oliva e sangue), in cui ci si pone all'opera per conciliare i due Fuochi, quello contraente, astringente, che fa Fuoco si è trasformato in Materia, da Luce in Tenebra, il Saturno mitologico o il Caino biblico, il Seth Egizio, che nel corpo umano si è cristallizzato nell'epifisi (è quella che oggi viene chiamata ghiandola Pineale, ndr).
Il risveglio di questa ghiandola, altrimenti detta "Opera del Nero", è la base ed il fonamento di tutta l'Opera Reale, perchè prelude alla conoscenza del seme sottile della Materia e porta a quell'altro Fuoco, espandente, celese, l'Habel mosaico, l'Horo egizio.
In tal modo il Corpo si spiritualizza e lo Spirito si materializza.
I fiori di Fiordaliso rappresentano il miglior collirio che possa esistere e sono estremamente efficaci, per uso esterno, per qualsiasi affezione degli occhi, ossia contro le congiuntiviti, blefariti e orzaioli"
Proprio per le sue ottime qualità di collirio, in magia viene usato per aumentare le capacità psichiche ed era considerata tra le erbe magiche per eccellenza ne
gli incantesimi.
Questo piccolo fiore ci aiuta a vedere le cose con più chiarezza, ad accettare le differenze che vediamo negli altri, ad avere una maggiore conoscenza di sè e protegge le nostre capacità psichiche da influenze negative.
Il Fiordaliso è quindi un ottimo "ponte" per aumentare le capacità di chiaroveggenza, aiutando a vedere tutto con migliore chiarezza.
Bruciare dei petali insieme all'incenso durante la divinazione di tarocchi può aiutare a migliorarne la visione.
Per sedute in concentrazione, rituali in cui la meditazione è fondamentale per poter "vedere", è possibile mettere un macerato di questi fiori o una pezza pulita e imbevuta di un decotto di petali sul Terzo Occhio (Ghiandola Pineale) e/o sulle palpebre per aumentare la "vista magica".
E' anche un potente "depuratore" da forze negative.
Per proteggere la propria casa sbriciolare i fiori e spargerli per tutta casa, passare poi a ripulire spazzando via il tutto con una scopa. Una volta pulito spargere di nuovo i petali sulla soglia di casa e negli angoli della stanza, è possibile anche aggiungere un sacchettino di sale così da aumentarne la potenza.

Per ottenere l'inchiostro:
far bollire un paio di tazze d'acqua ed immergervi i fiori, continuare a cuocere finchè l'acqua non diventa di un blu acceso e l'acqua è evaporata quasi totalmente (più o meno la densità di un inchiostro normale); aggiungere poche gocce di aceto per fissare il colore e un pizzico di sale per evitare che ammuffisca; conservare chiuso e lontano da fonti di luce o di calore.
Il Fiordaliso era molto comune una volta e veniva coltivato nei cortili o giardini come protezione dagli spiriti del male e dal Maligno stesso, alcuni antichi usi e credenze:
- le ragazze si lavavano il viso con un infuso di Fiordalisi per preservare la bellezza e come protezione dagli incatesimi,
- si dice che tenere dei fiordalisi in casa faccia ammuffire il pane,
- mentre se cercate l'anima gemella vi basterà spruzzare un po' di estratto nella scarpa destra, attirerete sicuramente l'amato,
- per la fertilità tenete invece un sacchetto di fiordalisi tra i cuscini del letto,
- gli uomini innamorati potevano portare un fiore di Fiordaliso addosso per "testare" l'interesse della propria amata, se il fiore avesse perso colore in fretta l'amore non sarebbe stato corrisposto,
- le foglie macerate nel vino venivano considerate un ottimo rimedio protettivo contro la peste e le malattie infettive.
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